Cervelli complicati

Abbiamo un cervello complicato, che si è evoluto “lentamente” in migliaia di anni, permettendoci di vivere in ambienti molto diversi dagli attuali.

In appena 500 generazioni abbiamo creato la “civiltà”: sistemi politici complessi, agricoltura, commercio, tecnologie, sistemi familiari, leggi e regole di convivenza.

Molte delle cause di quella che chiamiamo “sofferenza psicologica” hanno radici in questa enorme accelerazione. La società attuale è infinitamente più complessa e ricca di minacce rispetto al passato mentre il nostro cervello è rimasto lo stesso organo che si è evoluto per scappare da un animale feroce o gestire conflitti relazionali su piccola scala.

Non è colpa nostra se delle volte la nostra mente rimane intrappolata nella tristezza o nel panico.

Molte emozioni, che possiamo reputare “negative” come l’ansia, la rabbia, il disgusto o la tristezza sono componenti normali del nostro repertorio emozionale. Normali perché sono state plasmate dall’evoluzione come importanti funzioni protettive di base. Non sono quindi da considerarsi patologiche in sé (Nesse e Ellsworth, 2009).

Avere un atteggiamento compassionevole verso le proprie difficoltà è un buon punto di partenza per trovare strategie utili a raggiungere una vita significativa e di valore evitando l’autocritica e la colpa.

Se non possiamo eludere le emozioni, possiamo però imparare a conviverci.