L’Apertura Radicale: Come Abbandonare la Lotta con i Pensieri Difficili

Quando La Lotta È Il Problema, Non La Soluzione

Ti è mai capitato di trovarti sveglio a fissare il soffitto alle tre del mattino, con la mente che continua a rimuginare su quel commento scomodo che hai ricevuto al lavoro? O forse ti sei ritrovato a evitare situazioni importanti perché l’ansia che provocano sembra insopportabile?

Ecco una verità scomoda: più cerchiamo di liberarci dei pensieri e delle emozioni difficili, più sembrano intensificarsi. È come essere nelle sabbie mobili – più ti agiti per uscirne, più sprofondi.

Questa è l’essenza di ciò che in psicologia chiamiamo “l’apertura radicale”: imparare a fare spazio ai nostri pensieri e sentimenti difficili, invece di lottare contro di essi.

Il Tiro alla Fune con il Mostro

Immagina di essere impegnato in un tiro alla fune con un enorme mostro. Il mostro rappresenta tutti i tuoi pensieri e sentimenti difficili – ansia, paura, vergogna, dubbi su te stesso. Tu sei dall’altra parte della corda, tirando con tutte le tue forze.

Tra voi c’è un burrone.

In questo scenario, ci sono solo due possibilità:

  1. Il mostro ti trascina nel burrone
  2. Tu trascini il mostro nel burrone

Ma c’è una terza alternativa che spesso non consideriamo: lasciare andare la corda.

Quando lasci andare la corda, il mostro è ancora lì. I pensieri e le emozioni difficili non scompaiono magicamente. Ma non sei più impegnato in una battaglia estenuante con essi. Sei libero di muoverti, di vivere la tua vita, anche con il mostro che ti segue a distanza.

I Miti della Mente Chiusa

Spesso la nostra resistenza all’apertura si basa su alcune convinzioni profondamente radicate. Nel lavoro sull’apertura radicale, chiamiamo questi “i miti della mente chiusa”. Ne riconosci qualcuno?

  • “Essere aperti significa che gli altri possono approfittarsi di te”
  • “Se non hai un’opinione ferma su come dovrebbero essere le cose, ti farai male”
  • “Pianificare in anticipo è sempre imperativo”
  • “C’è un modo giusto e uno sbagliato di fare le cose”
  • “Comportarsi correttamente è la cosa più importante nella vita”

Questi miti sembrano proteggerci, ma se perseguiti con ostinazione in realtà ci imprigionano. Ci tengono bloccati in schemi rigidi di pensiero e comportamento che limitano la nostra capacità di adattarci e crescere.

I Tre Passi dell’Apertura Radicale: DEF

L’apertura radicale può essere praticata attraverso tre passi fondamentali, che formano l’acronimo DEF:

D: Riconoscere il Disagio

Il primo passo è semplice ma non facile: notare quando ci sentiamo a disagio. Questo potrebbe manifestarsi come tensione fisica, irritazione, fastidio, indecisione, o la sensazione di essere criticati.

Anna, una mia cliente, ha notato che ogni volta che riceveva un’email dal suo capo, sentiva una tensione immediata nelle spalle e nello stomaco. Questo era il segnale che stava entrando in uno stato di chiusura.

E: Esercitare l’auto-indagine

Invece di reagire automaticamente al disagio, fermati e chiediti: “Cosa posso imparare qui?”

Domande utili potrebbero essere:

  • “Cosa sta cercando di dirmi questa emozione?”
  • “C’è qualcosa qui che sto cercando di evitare?”
  • “Quali valori importanti sono in gioco in questo momento?”

Quando Anna si è fermata ad osservare la sua reazione alle email del capo, ha scoperto che stava interpretando qualsiasi richiesta come una critica al suo valore personale, piuttosto che come semplice comunicazione lavorativa.

F: Rispondere in maniera Flessibile

Una volta compreso meglio cosa sta accadendo, puoi scegliere come rispondere, anziché reagire automaticamente. Questo non significa ignorare i tuoi sentimenti, ma piuttosto agire in un modo che rifletta i tuoi valori più profondi.

Anna ha scelto di riconoscere la sua ansia, fare un respiro profondo, e poi leggere l’email con la domanda: “Come risponderebbe la professionista competente che voglio essere?”

Un Esercizio Pratico: Il Testimone Curioso

Ecco un semplice esercizio che puoi provare oggi stesso:

  1. La prossima volta che noti disagio, fermati per 30 secondi
  2. Respira profondamente e immagina di fare un passo indietro dai tuoi pensieri
  3. Osserva i tuoi pensieri e sentimenti come se fossi un testimone curioso
  4. Chiedi a te stesso: “È possibile che io stia reagendo in base a un vecchio schema?”
  5. Chiediti: “Come potrei rispondere in modo più flessibile e aperto?”

Il Paradosso dell’Apertura

L’apertura radicale contiene un paradosso affascinante: quando smettiamo di lottare con ciò che ci fa male, spesso il dolore diminuisce da solo. Non perché lo abbiamo eliminato, ma perché abbiamo cambiato la nostra relazione con esso.

Come ha detto Carl Gustav Jung: “Ciò a cui resisti, persiste. Ciò che accetti, si trasforma.”

Ma l’obiettivo non è eliminare il disagio. L’obiettivo è vivere una vita ricca e significativa, che includa tutta la gamma dell’esperienza umana – sia la gioia che il dolore.

L’Apertura Come Pratica Quotidiana

L’apertura radicale non è qualcosa che “raggiungi” una volta per tutte. È una pratica quotidiana, un modo di relazionarsi alla vita momento per momento.

All’inizio può sembrare difficile o innaturale. La nostra tendenza a evitare il disagio è profondamente radicata. Ma con la pratica, questa capacità di apertura diventa più naturale, e ci permette di vivere con maggiore flessibilità, autenticità e connessione.

Come ha scoperto Anna dopo alcuni mesi di pratica: “Non sono più schiava delle mie reazioni automatiche. Ho uno spazio, piccolo ma prezioso, tra lo stimolo e la risposta. E in quello spazio trovo la mia libertà.”

fonti: Harris “Emotion regulation strategies” / Lynch T. R. “Manuale RO-DBT”